La desertificazione di ampi territori del Pianeta si sta imponendo come uno tra i problemi più rilevanti per il XXI secolo. Dovuto alle variazioni climatiche e alle attività umane, il fenomeno interessa già ora circa il 30 per cento della superficie terrestre.
Nel quadro di una riflessione sistemica, Laureano lega l’efficace tutela della “risorsa acqua” a una serie di modelli organizzativi di sviluppo locale. La validità delle tecniche tradizionali grazie alle quali l’uomo ha saputo adattarsi ad ambienti ostili viene analizzata e perorata sulla base di un solido approccio scientifico.
Al fine di permettere la massima divulgazione internazionale di un’opera così potenzialmente importante per molte aree del pianeta, la Fondazione Carlo Leone et Mariena Montandon nel 2003 ne ha finanziato la traduzione in lingua inglese.
Dalla Presentazione:
"Questo Libro 'Atlante d’acqua' si legge come un romanzo, il romanzo della sapienza, della costanza, della testardaggine, del lavoro che l’uomo ha sempre e da sempre profuso sulla terra, per trarne sostentamento e vita. Basti pensare alla raccolta e alla conservazione dell’acqua.
In ogni angolo del mondo sistemi tradizionali resi perfetti dall’esperienza, con tanto lavoro ed il minimo impatto ambientale hanno assicurato l’approvvigionamento idrico alle popolazioni sia dei Paesi caldi e temperati, che dei Paesi freddi.
Questo Libro è un “Manuale” che dovrebbe diventare famigliare per coloro che sono investiti della responsabilità di mantenere e migliorare il livello della qualità della vita dell’umanità. Tutti costoro dovrebbero essere stimolati a stipulare quanto prima accordi, trovare compromessi e mettere in opera nuove/vecchie strategie cominciando proprio dall’acqua, infatti se è vero che l’acqua, per antonomasia è “sorgente di vita” è purtroppo anche vero che proprio l’acqua sta diventando uno dei massimi – se non il principale – tra i problemi che affliggono il nostro mondo.
Spesso i contadini, che sono il sale della terra, hanno semplicemente dimenticato i metodi usati dai loro predecessori, accecati dalla filosofia del “tutto e subito” che purtroppo l’uomo occidentale ha diffuso intorno a sé.
Questo libro serve a ricordare che forse non c’è molto di nuovo da inventare: basterebbe guardarsi indietro e ripercorrere sentieri già mille volte percorsi con generale vantaggio.
La Fondazione Carlo Leone Montandon è ben lieta di aver avuto l’occasione di portare il proprio contributo alla riedizione di quest’opera al fine di favorirne ulteriormente la diffusione, infatti, nonostante tutto, nutriamo la massima fiducia nelle risorse ancora latenti dell’umanità. Da un certo punto di vista potrà sembrare ad alcuni che il tempo presente sia il peggiore dal tempo della Bibbia. Ma non è così. Siamo arrivati bene o male fin qui. Davanti a noi si snoda il futuro che sta a noi riempire di contenuti. L’esperienza del passato, la tenacia, il coraggio, la caparbietà, la fantasia dei nostri predecessori devono stimolarci a stabilire nuovi patti con la Natura.
Se mille mini-progetti partiranno nei prossimi tre anni in tutto il mondo per “intercessione” di questo Libro, la Fondazione CLM si riterrà soddisfatta, nella consapevolezza che niente vale quanto l’esempio per stimolare ad agire: il vicino vedrà rifiorire il campo dell’amico e vorrà sapere come ha fatto; il villaggio si interesserà al nuovo pozzo sempre pieno di acqua pura del villaggio più in là; il contadino vorrà conoscere il “segreto” che consente ai prati del vicino di essere tagliati tre volte e così via a valanga.
Potrebbe succedere. Dipende soltanto da noi".
Sierre, luglio 2003
Mariena Mondelli Montandon
ISBN 84-933371-6-1