Patrocini

L'amore, l'assidua recitazione e il canto, la familiarità dei cristiani etiopici per le preghiere dei salmi, hanno reso assai frequente il loro apprendimento a memoria tra gli ecclesiastici e i semplici fedeli. Ciò è evidenziato anche dalla loro diffusissima presenza, sotto forma di citazioni e riferimenti, nelle opere letterarie anche di contenuto profano. L'attaccamento a queste preghiere ha inoltre ispirato alcuni scrittori alla composizione di "imitazioni" del salterio per esprimere, in forma "salmodica", la loro fede e devozione a Gesù Cristo e a Maria Vergine.
Si conoscono due tipi di Mazmura Krestos (Salmi di Cristo): uno lungo e uno breve. Del primo si ha un esempio nel manoscritto "Or. 534" della British Library che riporta l'opera di Abba Bahrey, un monaco vissuto al tempo del re Sarza Dengel (1563-1597), il quale autore riscrisse i 151 salmi per rivolgere le sue orazioni a Cristo Signore, attingendo parole e pensiero dalle preghiere originarie. La versione più nota del secondo tipo, presente in vari manoscritti e apparsa in questi ultimi decenni pure in edizioni a stampa, è attribuita a un dotto chiamato anch'egli Mazmura Krestos, vissuto al tempo del re Zèr’a Ya‘qob (1434-1468); una simile composizione è opera del celebre scrittore Taye Gabra Maryam (1861-1924), pubblicata a suo tempo in Etiopia.
Parallelamente al Mazmura Krestos, numerosi codici etiopici già dal XVI secolo propongono il Mazmura Dengel o Salmi della Vergine per celebrare e invocare Maria, madre del Salvatore.
La pubblicazione dà la traduzione italiana dal ge‘êz (prima versione in una lingua occidentale) dei tre "salteri" menzionati, ed esattamente:
I) SALMI DI CRISTO di Mazmura Krestos;
II) SALMI DI CRISTO di Taye Gabra Maryam;
III) SALMI DELLA VERGINE.

ISBN: 88-87164-55-X